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by Emanuela Crosetti
Dal Parco del Pollino, le acque termali scendono per chilometri sottoterra fino al parco termale di Latronico, luogo dalla bellezza incantevole, unico in Basilicata.
Sono una vera e propria oasi di benessere, le suggestive e curative cascate termali di Latronico, situate in località Calda, ai piedi del Monte Alpi. Con la loro estensione di ben 4,4 Km, questo gioiello della Basilicata è inserito nel cuore del parco termale, circondato da un panorama di flora selvaggia contenente oltre 200 tipologie di arbusti.
I benefici terapeutici delle acque sono note sin dalla preistoria e, in base alle ricerche archeologiche svolte agli inizi del 1900, è emersa, presso le grotte di Calda, l’importanza geologica delle formazioni stalattitiche presenti in prossimità delle sorgenti, nonché delle stipi votive legate al culto delle acque salutari, ritenute depositi sacri dagli studiosi.
La prima testimonianza scritta circa l’uso e la salubrità delle acque risale al 1732, quando Michele Lacava le menzionò affermando: “Sono ancora in questo territorio nel luogo chiamato calda varie acque minerali, che i paesani a guarire vari mali credono buone”. Ma fu solo cent’anni dopo, precisamente nel 1842, che le acque vennero analizzate dal chimico Grocco. Con tutto ciò che ne consegue e di cui siamo a conoscenza a tutt’oggi.
Nei paraggi del sito acquifero, inoltre, è possibile visitare l’istallazione permanente di Earth Cinema (2009), realizzata dall’artista anglo-indiano Anish Kapoor, un taglio scavato nella terra in cui le persone possono entrare dai due lati. All’interno, una lunga feritoia permette di osservare il paesaggio sentendosi parte di esso. Si tratta di una strettoia lunga 45 metri e larga 7. Qui, Kapoor invita a ritrovare un suono, un’eco della Madre Terra, un’immagine sullo schermo al centro in cui non compaiono figure in movimento, ma riflessi, ombre della vegetazione sovrastante. Un viaggio senza fine, tra estetica, benessere e salute.