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by Emanuela Crosetti
I bagni di fieno appartengono all’antica sapienza del popolo altoatesino, da sempre custode di lontani saperi
Se ci si sente le gambe stanche e affaticate o se lo stile di vita ci costringe a trascorrere molte ore in piedi, allora il rimedio per eccellenza è uno solo: bagni di fieno. E il luogo dove poter vivere questa incredibile esperienza è l’Alto Adige, dove la materia prima necessaria di certo non manca.
A tramandare questa pratica nei secoli, sono stati proprio gli stessi contadini, pronti a insegnarci che non c’è niente di più salutare e curativo, per alleviare le fatiche degli arti inferiori, che immergersi, appunto, in un lungo e profondo bagno di fieno. Durante lo sfalcio dei prati, infatti, erano abituati a riposarsi su di esso, consapevoli delle proprietà benefiche che ne derivavano. Una consapevolezza che si è col tempo diffusa, diventando un vero e proprio metodo di cura.
Già alla fine del XIX secolo, negli alberghi delle Dolomiti e soprattutto nelle località intorno all’Alpe di Siusi, era possibile trovare stabilimenti balneari privati o fienili, dove si alternavano più di 1200 ospiti ogni anno. E se a quel tempo, i bagni di fieno erano principalmente destinati a una clientela piuttosto benestante, oggi gli ospiti che trascorrono la loro vacanza in un hotel benessere nelle Dolomiti appartengono a ogni fascia d’età e classe sociale.
La preparazione del fieno
Il fieno utilizzato per il bagno è soltanto quello che giunge da prati e pascoli di alta montagna, in quanto il terreno è più ricco di un determinato tipo di flora. I prati dell’alpeggio, che contengono una quantità inenarrabile di erbe officinali – come arnica, timo, alchimille, potentilla e molte altre ancora – vengono falciati quando le piante aromatiche sono al massimo della loro fioritura – la mattina presto o la sera tardi – proprio perché non si perdano i relativi oli essenziali. L’erba viene prima seccata, poi portata a valle e lì conservata prima di essere preparata per l’utilizzo nei bagni di fieno.
La procedura
Un’ora prima del trattamento, il fieno viene inumidito per migliorare l’azione benefica delle erbe officinali sul corpo. Poi viene distribuito su un telo impermeabile teso sopra la vasca. Un ulteriore strato di fieno umido e caldo, infine, serve a coprire l’ospite, a sua volta protetto da un telo, prima di calarlo nella vasca riempita di acqua calda per circa 25 minuti. A contatto con l’acqua, i cosiddetti schizomiceti, organismi unicellulari vegetali, danno inizio a un processo di riscaldamento che porta il corpo a sudare.
Una volta terminata la fase di riposo, avvolti in morbide coperte, il senso di rigenerazione è praticamente immediato. Studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che i bagni di fieno agiscono positivamente su tutto l’organismo. Aiutano in caso di artrosi, sciatica e reumatismi, promuovono la circolazione sanguigna, diminuiscono la ritenzione idrica, stimolano il metabolismo e rilassano i muscoli. Nota a margine: anche le persone che soffrono di allergie possono immergersi in un bagno di questo tipo.