Un territorio Patrimonio Unesco

Città dell’acqua e del benessere

Regione: Piemonte
Provincia: Alessandria

Acqui Terme, con la sua storica “Bollente”, fonte d’acqua calda che sgorga fumante nel cuore del centro cittadino, è una rinomata località termale dell’Alto Monferrato incastonata tra colline ammantate di vigneti riconosciute, nel 2014, Patrimonio Mondiale UNESCO per i suoi panorami mozzafiato che ondeggiano di viti, grappoli e casot sino al limitare dell’orizzonte.

  • Cenni storici

Narra un’antica leggenda che la città di Acqui sarebbe stata fondata da coloni greci, attirati qui proprio dalla presenza di acque termali. Una leggenda che non ha alcun fondamento storico ma che pare derivi dal fatto che, al tempo della sua fondazione, si chiamasse col nome di Carystum, simile a quello di alcune città elleniche.

Stando invece alle fonti ufficiali, il nome deriverebbe, invece, da quello latino di Aquae Statiellae o Statiellensium, per le sue preziose fonti termali conosciute prima dai popoli che qui viveva, i Liguri Statielli, e poi dai romani.

A citare le terme di Acqui è Plinio il Vecchio, che le definisce tra le più importanti dell’intero dominio romano. Rinomanza dovuta ai suoi ben tre impianti termali e all’approvvigionamento idrico garantito da un monumentale acquedotto, parte del quale è ancora tutt’oggi visibile.

Nel IV secolo, la presenza delle terme garantì la sopravvivenza della città anche durante il difficile periodo alto medievale. Dopo la conquista longobarda, grazie ai monaci colombaniani della potente abbazia di San Colombano di Bobbio che diedero impulso all’agricoltura, all’allevamento e al commercio, le fonti termali di Acqui ripresero a funzionare a pieno regime e con finalità curativo-terapeutico.

Nel Quattrocento, invece, le sorgenti termali, prevalentemente quelle del quartiere Bagni, sulla sponda destra del fiume Bormida, vennero utilizzate per alimentare lo stabilimento delle Antiche Terme, andato purtroppo distrutto a causa di una frana nel XVII secolo.

  • Tipologia di acque

Le acque termali di Acqui Terme sono classificate come sulfuree e salso-bromo-iodiche e scaturiscono sia dalla sorgente “Bollente”, che sgorga a 75° nel cuore della città, che nell’Oltre-Bormida, dove le sorgenti raggiungono la temperatura di circa 50° dando vita al laghetto termale delle Antiche Terme.

  • Patologie curate

Le acque di Acqui Terme possiedono proprietà antalgiche e mio-rilassanti che le rendono particolarmente indicate per il trattamento di malattie reumatiche quali artrosi, fibromialgia, periartrite e tendinite.

Inoltre, essendo acque particolarmente ricche di iodio, si rivelano ideali per le cure inalatorie (inalazioni, aerosol, humage, nebulizzazioni) e nelle insufflazioni tubo-timpaniche. Grazie anche ai loro effetti espettoranti antiflogistici, sono indicate nel trattamento di riniti, sinusiti e faringiti croniche semplici e ostruttive.

Non solo. Sotto forma d’irrigazioni vaginali, queste acque sono ottimali per curare vaginiti croniche, atrofiche e varie forme di sclerosi dolorose pelviche. Infine, se sfruttate per un ciclo d’idroginnastica vascolare, sono benefiche nel trattamento di tutte le manifestazioni cliniche di insufficienza venosa.

  • Trattamenti disponibili

Le Regie Terme di Acqui offrono, oltre alle classiche piscine termali per i bagni relax e balneoterapia, anche fanghi, idromassaggio, inalazioni e massaggi rilassanti e curativi.

Il Centro Benessere Lago delle Sorgenti, invece, propone una Spa e rituali di benessere, come il percorso olistico nel “Bagno delle Sorgenti”; trattamenti corpo e viso, sia tradizionali che ispirati alle tecniche orientali; proposte fitness e un’ampia linea di cosmetica.

  • Da visitare

Fiore all’occhiello di Acqui Terme è la Piazza della Bollente, al centro della quale domina la fonte termale da cui sgorga l’acqua – appunto – bollente e curativa, circondata da un’edicola marmorea ottagonale realizzata nel 1879 dall’architetto Giovanni Ceruti. Un’antica tradizione narra che i bambini appena nati venissero portati alla fonte per esservi immersi. Anche se solo per un attimo, se ne uscivano vivi, meritavano l’appellativo di sgaientò, ovvero “scottati”.

Poco distante dalla “Bollente”, invece, sorge la chiesa di San Francesco, quasi integralmente ricostruita in stile neoclassico a metà del XIX secolo. Oltre al pregiato portone ligneo dello scultore Giulio Monteverde, conserva una tela di Guglielmo Caccia detto “il Moncalvo”.

Pregevole anche la Torre Civica, che funse da orologio civico cittadino a partire dalla fine del Settecento. Nei pressi, sorgeva l’antico ghetto ebraico.

Il castello dei Paleologi, ricostruito nel XV secolo dal marchese di Monferrato Guglielmo VIII Paleologo, divenne carcere ai primi dell’800 e una parte di esso attualmente ospita il Museo Archeologico comunale. È inserito nel sistema dei “Castelli Aperti” del Basso Piemonte.

Meritano una visita, lungo il fiume Bormida, i resti dell’acquedotto romano, struttura risalente all’epoca imperiale, originariamente lunga 13 km e costituita da 15 pilastri e 4 archi. Si tratta di una delle strutture di questo genere meglio conservate dell’Italia Settentrionale.

  • Info e contatti

Ufficio turistico:

c/o Palazzo Robellini
piazza Levi, 6
+39 0144 77 02 98-74
turismo@comune.acquiterme.al.it
Lun-Ven 8.30-11.30 / Lun e Gio anche 16-17

Sito del Comune:
https://www.comune.acquiterme.al.it

Sito elle Terme:
https://www.termediacqui.it
https://www.lagodellesorgenti.it