Regione: Sardegna
Provincia: Sud Sardegna
Sardara è un suggestivo borgo dell’entroterra della Sardegna, disteso su uno sperone roccioso a 50 chilometri da Cagliari e circondato da un’atmosfera d’altri tempi. Famoso per le antiche terme, possiede numerose testimonianze preistoriche e pregevoli edifici storici, incluso il magnifico castello di Monreale che torreggia sulle colline a sud del paese.
L’area di Sassara fu abitata già in epoca nuragica, testimoniata grazie alla presenza sul territorio di notevoli ed importanti testimonianze archeologiche, quali necropoli, pozzi sacri e villaggi nuragici.
Fu un importante centro anche in epoca romana. Nei pressi dell’abitato attuale, infatti, sorgeva un centro termale chiamato Aquae Neapolitanae, già utilizzato dai cartaginesi.
Il paese attuale si sviluppò però nel medioevo. Durante le guerre di conquista aragonese della Sardegna, il vicino castello di Monreale venne occupato dal principe Alfonso d’Aragona nel 1324, che vi mandò la moglie Teresa di Entenza colpita da malaria affinché si rimettesse in salute. Pochi anni dopo, venne però riconquistato dai giudici di Arborea e lo stesso paese di Sardara fu fortificato.
Nel 1409, gli sconfitti Brancaleone Doria e il giudice d’Arborea Guglielmo III di Narbona si rifugiarono nel castello che venne poi occupato dal viceré aragonese Pietro Torellas. Successivamente, passò prima al marchese di Oristano Leonardo Alagon e poi, assieme al borgo, nuovamente sotto il dominio aragonese. Sardara fu allora incorporata nella contea di Quirra, feudo dei Carroz e, nel 1603, trasformata in marchesato, fu compresa nella baronia di Monreale. Il paese fu riscattato all’ultimo feudatario, il marchese di Quirra Filippo Osorio de la Cueva, nel 1839, con la soppressione del sistema feudale.
Dopo le popolazioni nuragiche, furono i Romani a sfruttare le acque termali di Sardara, attorno al III secolo a.C., quando costruirono le Antiche Terme nei pressi della precedente località punica di Neapolis. Ma è solo a partire dal Medioevo che tali sorgenti vennero pienamente sfruttate. Fino ad oggi. Gli stabilimenti termali moderni inglobarono, su progetto dell’architetto Gaetano Cima, i resti ancora oggi visibili delle antiche Terme Neapolitanae, menzionate dallo storico Tolomeo e convertite nel moderno complesso termale a partire dal 1898.
Le acque termali di Sardara percorrono un tragitto nelle profondità della terra che le arricchisce di minerali e sgorgano a una temperatura compresa fra i 45 ed i 60 gradi. Si classificano come bicarbonato-alcalino-sodiche, con una composizione chimico-fisica che le rende pressoché uniche in Italia, e molto simili a quelle rinomate della località francese di Vichy.
Le acque delle terme di Sardara possiedono un efficace effetto eudermico e stimolano la microcircolazione sanguigna e il metabolismo cutaneo, con azione anti-infiammatoria, antisettica e detergente. Sono particolarmente indicate, assieme ai fanghi che vengono fatti maturare qui, nel trattamento degli inestetismi della pelle causati da disfunzioni organiche come acne, cellulite e rughe.
Il fango e le acque termali di Sardara sono utilizzate per gli specifici trattamenti dedicati alla riabilitazione ed alle cure fisioterapiche, che vengono somministrate in relazione a convalescenza post-chirurgica, esiti di eventi traumatici e attività sportiva intensa. I trattamenti tradizionali proposti sono la fangobalneo-terapia, la cura inalatoria, la cura idropinica e l’insufflazione endotimpanica.
Imperdibile il castello di Monreale che torreggia sulle colline a sud del paese e composto da mastio, otto torri, cinta muraria e, all’interno, i resti del borgo medioevale.
Le testimonianze preistoriche abboandano. La più importante è il santuario di Sant’Anastasia, luogo di culto nuragico attivo fra XVI e VII secolo a.C., caratterizzato da un pozzo sacro in basalto e calcare, nonché dai resti di un sottostante edificio bizantino. Oltre a un fonte battesimale cinquecentesco, dentro la chiesa c’è un altro pozzo nuragico minore, dove furono rinvenuti vasi dell’VIII secolo a.C..
Ma il vero fiore all’occhiello di Sardara è il suo centro storico, fatto di strade in selciato e case in pietra con pregevoli portali, dove spiccano dimore storiche padronali e antiche chiese. Come Villa Diana e Casa Pilloni (inserite nell’itinerario delle ville e delle dimore di pregio in Sardegna), la Casa Orrù, l’edificio delle vecchie scuole elementari e la Casa del Balilla. Ma anche la parrocchiale della beata Vergine Assunta, di inizio 1600, che presenta rilievi scolpiti, un organo a canne, un altare marmoreo e il retablo della Madonna d’Itria. La chiesa di San Gregorio Magno, invece, di inizio XIV secolo, è testimonianza di transizione da romanico a gotico.
Vicino alle terme, inoltre, sorge il santuario di Santa Maria de is Acuas, meta di pellegrinaggi. Nell’altare spicca la statua della Madonna di fine 1500. La chiesa è sede della festa più sentita, a metà settembre.
Ufficio turistico:
piazza Libertà, 7
+39 070 9386183 / 333 2502621
coopvillabbas@tiscali.it
Sito del Comune:
https://www.comune.sardara.su.it
Sito elle Terme:
https://www.termedisardara.it