Regione: Trentino Alto Adige
Provincia: Trento
Un castello maestoso, una bianca cascata e un bosco incantato circondano l’antico villaggio di Stenico, luogo sospeso nel tempo, tra case tipiche e palazzi nobiliari, nel cuore pulsante del Parco Naturale Adamello Brenta, area naturale protetta dalla bellezza inestimabile. E a pochi chilometri, le Terme di Comano, idillio del benessere e della salute.
Alcuni ritrovamenti archeologici nell’area di Stenico fanno pensare a un centro abitato già in epoca preistorica. Gli scrittori greci e latini, infatti, narrano del popolo degli Stoni che abitavano il territorio. I reperti più antichi venuti alla luce durante la campagna di scavi in località Calferi risalgono all’età del bronzo medio (XV secolo a.C.).
Ma è il periodo medioevale che rende Stenico il vero protagonista del suo tempo. Con il castello, residenza dello stesso Principe Vescovo Bernardo Clesio e, per molto tempo, anche del capitano vescovile e di tutta la sua corte.
Durante la dominazione austriaca, nonostante la sua posizione periferica, Stenico fu il centro politico delle Giudicarie Esteriori. Nel XIX secolo, venne colpito da numerosi incendi. La parte alta del paese di Stenico fu distrutta dalle fiamme nella notte tra il 19 e il 20 agosto 1863, mentre quello del 1914 decretò la fine dei caratteristici tetti di paglia.
La nascita delle Terme di Comano, invece, situate a circa 8 km da Stenico, è legata a una leggenda che richiama la figura della maga Sibilla, tipico personaggio del folklore trentino. Pare che le proprietà curative delle acque termali sarebbero state la ricompensa con cui la maga volle ringraziare il Conte di Castel Spine per averla salvata dalle molestie di alcuni briganti, guarendolo inoltre da una malattia della pelle di cui egli era affetto.
La fama di queste acque dermatologicamente terapeutiche risale ai tempi remoti, sebbene per diversi secoli se ne fosse persa traccia a causa di una disastrosa frana che, nel Quattrocento, aveva bloccato l’accesso alle sorgenti medicamentose.
Nell’Ottocento, grazie ad alcune infiltrazioni del terreno in cui i contadini lasciavano macerare la canapa, le acque termali vennero nuovamente alla luce e si procedette alla realizzazione delle Terme. Furono i contadini stessi, durante la lavorazione della canapa, a sperimentare per primi gli effetti benefici di tali acque, efficaci contro la scabbia, gli eczemi e altre malattie della pelle. I bagni così ripristinati ebbero però vita travagliata. Nel 1821, vennero messi all’asta dal Comune di Lomaso e poi acquistati da Gian Battista Mattei, per essere infine lasciati in eredità ai poveri delle Pievi di Lomaso, Bleggio e Banale.
Le acque oligominerali delle Terme di Comano sgorgano dalle rocce dolomitiche del Gruppo di Brenta a una temperatura costante di 27,7°C e sono classificate come bicarbonato-calcio-magnesiaca. Si caratterizzano, inoltre, per la notevole concentrazione di fluoro e per la debole radioattività.
Tra le varie proprietà delle acque termali di Comano – grazie anche alla presenza di una piccola quantità di radon – spiccano quelle in grado di curare le malattie della pelle, esplicando un’azione detergente della cute, sedativa del prurito, anti-infiammatoria e antiallergica, stimolante, rigenerativa e riparatrice. Le principali malattie oggi contrastate con tali acque sono: la psoriasi, l’orticaria, la dermatiti, eczemi, ittiosi e cheratosi.
L’utilizzo delle acque termali di Comano, inoltre, è indirizzato anche per far fronte a problematiche di tipo respiratorio e gastrointestinale, come stipsi, colon irritabile, dispepsia, calcoli e malattie legate al ricambio del ciclo delle proteine, come la gotta e simili.
Le Terme di Comano sono famose in tutta Italia per la balneoterapia. E nonostante i bagni curativi rappresentino la vera e propria specializzazione di Comano, l’acqua termale presente viene anche utilizzata per inalazioni, sotto forma di aerosol, ventilazione polmonare e inalazioni a vapore; nonché, in misura minore, per idromassaggio, irrigazioni vaginali e anche cura idroponica.
Ma non solo. In loco è anche presente il percorso “Natural Wellness”, sentiero da compiere a piedi nudi lungo stazioni sensoriali, ovvero vasche materiche riempite con materiali differenti. Il contatto del piede con terra, foglie, legno, sassi e acqua, infatti, è particolarmente utile per ritrovare attenzione, ridurre lo stress, stimolare le difese immunitarie e generare un rinnovato equilibrio.
Sopraelevato su uno sperone roccioso a dominare l’intera vallata, l’imponente fortezza medievale del Castello di Stenico è un’elegante dimora rinascimentale e caserma militare austroungarica durante la Grande Guerra, nonché uno dei complessi fortificati meglio conservati e affascinanti di tutto il Trentino. Imperdibile.
La Cascata del Rio Bianco, invece, candida e roboante, è una perla del Gruppo del Brenta. Ma temporanea. Inattiva in autunno e inverno, esplode in estate con un’acqua bianchissima che scende maestosa, donando refrigerio e frescura. Poco distante, a beneficiarne gli effetti prodigiosi, il giardino botanico, completamente immerso nel Parco Naturale Adamello Brenta.
Nei pressi del paese, invece, si trova il Bosco Arte Stenico, museo open air d’arte contemporanea aperto tutto l’anno. Le opere sono realizzate con materiale proveniente dal bosco e che la natura trasforma col cambiare delle stagioni e col trascorrere del tempo.
Infine, il Museo Etnografico “Par Ieri”, ospitato nella Casa della Comunità ai piedi del castello e che raccoglie oltre 3000 oggetti di cultura locale. Un concentrato di vita vera e storie intramontabili.
Sito del Comune:
https://www.comune.stenico.tn.it
Sito elle Terme:
https://www.termecomano.it