Le Terme di Levico e Vetriolo possiedono un’acqua particolare, unica in Italia e di cui ve ne sono solo due in Europa

Non è un mistero. Nè un miracolo. È l’acqua delle Terme di Levico e Vetriolo, che sgorga alla quantità di 3 litri al minuto e in un modo del tutto singolare in quanto non proviene da una sorgente. Si tratta, infatti, di acque meteoriche che, nel loro fluire tra terra e roccia, raccolgono numerosi elementi minerali, tra cui il ferro. Se è trasparente alla fonte, diventa rossa al semplice contatto con l’aria.

Il luogo dove inizia il proprio cammino è una grotta a Vetriolo, un tempo utilizzata dai minatori del luogo. La si raggiunge dopo aver percorso un cunicolo di 130 metri. L’acqua si riversa alla temperatura di 9° all’interno di una piccola vasca di rame, da dove viene poi distribuita agli stabilimenti di Vetriolo e di Levico. Purtroppo la disponibilità d’acqua è limitata e legata alle precipitazioni che cadono nella zona del Lagorai, da dove ha inizio il suo percorso sotterrano.

Le sue proprietà benefiche sono note da oltre 150 anni contribuendo, sin dall’Ottocento, a rendere famosa la cittadina di Levico, meta esclusiva della famiglia asburgica. Ad oggi, un Comitato Scientifico di alto livello è costantemente impegnato a validare il ruolo terapeutico delle acque attraverso studi di efficacia e tollerabilità condotti in collaborazione con importanti atenei italiani. L’obiettivo è quello di garantire alla terapia termale lo status di pratica medica moderna e scientificamente provata a cui medici e pazienti si possano rivolgere nel trattamento complementare di alcune patologie croniche.

L’attività di ricerca, quindi, non si arresta. Anzi, prosegue nell’individuazione di nuove patologie che possano trovare beneficio dal trattamento termale con l’”acqua forte” di Vetriolo. La ricerca indirizzata all’individuazione di nuove patologie suscettibili di trattamento potrà spaziare dalla reumatologia (sindrome fibromialgica) all’endocrinologia (ipertiroidismo), dalla ginecologia (vaginiti aspecifiche e atrofiche) alla medicina riabilitativa, approfondendo il ruolo dell’idrochinesiterapia anche con l’”acqua debole” scoperta al uni anni fa e utile nella riabilitazione motoria e neurologica.

(Fonte: Terme di Levico)